La presenza sui social media per un’azienda o un professionista è un aspetto importante per la propria attività. Spesso si parte con le migliori intenzioni per costruire un profilo con tanti followers, ma altrettanto spesso ci si ritrova con poche idee da proporre e una stagnazione del canale.
Immaginiamo di essere una testata giornalistica con una pubblicazione periodica. Ecco, aprire un canale social e farlo divenire di successo è proprio come una testata: ha bisogno di contenuti ed una storia da raccontare.
Per questo motivo si parla di piano editoriale per un canale social, ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Un piano editoriale è in sostanza un documento (digitale o cartaceo) che racchiude tutte le informazioni sulle modalità di comunicazione di un’azienda. In esso sono contenuti tutti i dati utili ai componenti della squadra che si occuperà materialmente della pubblicazione sui vari canali.
Come iniziare
Prima di tutto, un piano editoriale deve prevedere le tempistiche, ossia quando pubblicare contenuti. Inizialmente decidere date e orari di pubblicazione può sembrare banale, ma definire le tempistiche in base al messaggio che si vuole trasmettere, richiede un certo approfondimento.
Ogni attività ha i suoi tempi ed eventi, in tal senso può essere utile un calendario con le più importanti ricorrenze, come quello di ecommercehub (previa registrazione) oppure quello di http://www.planthemoment.it/.
In base agli obiettivi che si vuole raggiungere, definire le tempistiche con un calendario alla mano risulterà più semplice, oltre che dare spunto per la creazione di contenuti legati a particolari eventi.
Difatti possiamo redigere il piano tenendo in considerazione questi elementi:
- cosa voglio promuovere – prodotto o servizio da raccontare
- che qualità ho rispetto ad altri – cosa mi distingue da altri del mio stesso settore
- qual è il mio target di riferimento – a chi è rivolto il prodotto o servizio
- qual è il mio obiettivo finale – incrementare le vendite / consolidamento marchio /altro
Lo studio della concorrenza può essere un buon metodo per mettere a punto tutti questi elementi e creare una storia unica da raccontare.
Una volta definiti gli elementi portanti del piano editoriale, si passa allo studio delle risorse da gestire. In questa fase si riflette su chi deve gestire materialmente i canali da seguire, chi produce i contenuti e chi controlla i risultati.
Nelle piccole aziende con un piano cadenzato su una singola piattaforma può essere anche una sola persona a gestirlo. Mentre per più canali da presidiare, bisogna distinguere le mansioni su più persone.
Anche il budget a disposizione gioca il suo ruolo, per la gestione delle campagne di marketing sui social.

Lo storytelling di un prodotto o servizio
Considerando in generale il mio target di riferimento, come posso promuovere al meglio il mio servizio tramite una foto o un testo sui social?
In effetti ogni piattaforma ha le sue regole, ma come posso sfruttarle per ottimizzare al meglio il mio messaggio?
Delle piattaforme parleremo in seguito, ma sul contenuto possiamo riflettere su questa semplice affermazione: il contenuto del mio messaggio deve creare valore per il cliente oltre che per me stesso.
Sotto lo strato dello scatto perfetto, della grafica da impatto e il testo ricercato, quello che deve arrivare al cliente è un messaggio che lo blocchi durante lo scorrimento del feed ed invogliarlo a saperne di più.
Con il messaggio chiaro in testa da trasmettere, poi si potrà scegliere come divulgarlo sulle piattaforme, scegliendo il formato più appropriato per ognuna di esse.
Ovviamente ci sono piattaforme più “sensibili” a materiale foto/video, mentre altre dedite ai testi, come alcune sono per una fascia d’età giovane, mentre altre per una fascia più matura.
Per capire meglio questo fenomeno faccio un esempio di una challenge che è partita nel gennaio 2020 da Dolly Parton e diventata virale in tutto il mondo. Quella che mi ha colpito di più è stata quella di Burger King che ha fotografato i suoi panini in 4 modi diversi per adeguarli ai diversi canali social.
Il piano editoriale dovrà tenere conto delle diversità che si incontreranno sulle varie piattaforme, le tempistiche del calendario ed i trend del momento in modo da avere un’uniformità di messaggio.
Sui formati dei vari social networks, invito a leggere questa infografica in questo mio articolo, per avere una visione sulle immagini da pubblicare.
Risorse utili per cominciare un piano
Il web è sforna ogni giorno nuovi strumenti e app per la gestione dei contenuti social, ma prima di addentrarsi nell’uso delle app (con conseguente curva di apprendimento), cito il più comune Excel che offre una risorsa per iniziare a questo indirizzo.
All’interno troverete i primi passi per pianificare il vostro personale calendario editoriale e quali risorse utilizzare.
Dopo di che ci sono tante soluzioni a partire da Trello ad Hootsuite per la gestione dei contenuti, giusto per citarne alcuni.
Con il foglio di calcolo a portata di mano si potrà tenere traccia di tutti i contenuti da pubblicizzare e le risorse richieste per farlo. Oltreché tirare le somme dei risultati ottenuti.
Suggerisco anche, per un team di molte persone, la suite di Google per la condivisione dei contenuti, in particolar modo se si ha a che fare con un graphic designer esterno all’azienda.
Queste sono le basi da cui partire per creare un piano editoriale efficace e duraturo.
Se vuoi approfondire l’argomento, puoi contattarmi tramite la pagina contatti.